Nel pacchetto di novità sugli affitti brevi previste per il 2024 rientra anche l’introduzione di un codice identificativo nazionale che deve essere richiesto al Ministero del Turismo.

La procedura e le istruzioni su come richiedere il CIN, però, non sono ancora pronte ed è necessario, in questa prima fase, procedere seguendo le vecchie regole. Obblighi e sanzioni restano in stand by.

Come previsto dall’articolo 13 ter del Decreto Anticipi, chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto ad esporre il codice identificativo nazionale. Il cosiddetto CIN deve essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici.

Detta novità serve per censire e monitorare:

  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi;
  • strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Per la richiesta del CIN è necessario rivolgersi al Ministero del Turismo, che gestisce anche la relativa banca dati: il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico ricettiva è chiamato a presentare un’apposita istanza.

Insieme alla domanda deve essere presentata anche una dichiarazione sostitutiva con i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura e, per i locatori, la sussistenza dei requisiti di sicurezza.

Come si legge nella notizia del Ministero del Turismo del 9 gennaio 2024, non è ancora possibile procedere con la richiesta: